Oggi possedere un conto corrente rappresenta una condizione pressoché universale, resa ancora più accessibile dalla semplicità e dalla rapidità con cui è possibile aprirlo e gestirlo. Tuttavia, per poter utilizzare correttamente un conto corrente, è necessario rispettare alcune condizioni fondamentali, tra cui la presentazione di specifici documenti. L’assenza di tali documenti può addirittura comportare la chiusura definitiva del conto da parte dell’istituto bancario.
La gestione del conto corrente
Attualmente, le modalità per aprire, utilizzare e amministrare un conto corrente sono molteplici e non richiedono più necessariamente la presenza fisica in filiale. Grazie ai servizi digitali, infatti, è possibile effettuare tutte le operazioni principali direttamente dal sito ufficiale della banca o tramite l’applicazione per smartphone, semplificando notevolmente l’intero processo di gestione.

Questi strumenti digitali consentono di accedere a numerosi servizi a costi molto contenuti, se non addirittura gratuiti. È importante ricordare che il conto corrente rimane di proprietà della banca, la quale può stabilire regolamenti e limitazioni sull’utilizzo di questo strumento così diffuso e rilevante.
Le banche, a loro volta, sono soggette alle normative statali, che mirano a garantire la regolarità e la trasparenza dei rapporti bancari. Di conseguenza, molte delle regole e delle procedure relative ai conti correnti derivano da disposizioni di legge, e la documentazione richiesta è fondamentale non solo per l’apertura, ma anche per il corretto funzionamento del conto stesso.
I documenti necessari
Indipendentemente dalla tipologia di conto corrente che si intende aprire, è indispensabile fornire documenti validi per l’identificazione personale, anche nel caso in cui la procedura venga svolta online tramite sito o app. Le moderne tecnologie permettono di scansionare e inviare i propri documenti in modo rapido e sicuro, riducendo notevolmente i tempi di attesa.

Per aprire e utilizzare un conto corrente è obbligatorio presentare un documento di riconoscimento valido, come la carta d’identità, il passaporto o la patente di guida, senza distinzione di tipologia. È inoltre necessario fornire il codice fiscale, che da diversi anni coincide con la tessera sanitaria.
Questi sono i requisiti minimi richiesti per l’apertura di un conto corrente, ma in alcuni casi possono essere richiesti ulteriori documenti, come ad esempio la prova di reddito (busta paga) o un certificato di attribuzione della partita IVA per i lavoratori autonomi. Questi elementi aggiuntivi servono a verificare la situazione economica e la solvibilità del cliente.
Documento mancante: conto bloccato?
In condizioni normali, la gestione di un conto corrente non comporta particolari preoccupazioni, e le comunicazioni da parte della banca avvengono solitamente tramite email o direttamente attraverso l’applicazione bancaria. Tuttavia, se uno dei documenti forniti risulta scaduto, come la carta d’identità, la patente o il passaporto, la banca può procedere alla sospensione o alla chiusura del conto.

Un documento scaduto perde automaticamente la sua validità, perciò è fondamentale aggiornare tempestivamente la documentazione presso la banca, fornendo una copia rinnovata e valida. Solitamente, l’istituto bancario avvisa i titolari del conto della necessità di aggiornare i documenti, spesso consentendo di inviare le nuove fotografie direttamente tramite l’app.
Se il cliente non provvede all’aggiornamento, la banca può procedere alla disabilitazione del conto, ma non in modo arbitrario: la normativa italiana impone infatti che la banca informi preventivamente il cliente della scadenza dei documenti, concedendo un termine di 60 giorni per regolarizzare la situazione.
Cause del blocco bancario
Oltre alla mancata presentazione dei documenti richiesti, anche altre irregolarità nell’utilizzo del conto corrente possono portare al blocco temporaneo o definitivo dello stesso. Tra i casi più frequenti rientrano il superamento dei limiti di gestione del denaro, prelievi superiori a determinate soglie stabilite per contrastare l’uso eccessivo del contante, o la violazione di norme antiriciclaggio.

Generalmente, le banche consentono prelievi fino a un certo importo mensile, ad esempio 10.000 euro, ma in presenza di irregolarità, come sospetti di reati finanziari o il raggiungimento di un saldo negativo (il cosiddetto “conto in rosso”), il conto può essere temporaneamente congelato o addirittura chiuso in via definitiva.
In ogni caso, la banca non può procedere alla chiusura o al blocco del conto senza una comunicazione preventiva e ufficiale al cliente, che può avvenire sia in filiale sia tramite canali telematici, accompagnata da una spiegazione dettagliata delle motivazioni e delle eventuali azioni da intraprendere per risolvere la problematica.