Come irrigare con bottiglie rovesciate: il sistema economico

Irrigare le piante durante l’estate, quando si parte anche solo per qualche giorno, può diventare un problema. Non sempre si ha un vicino disponibile o un sistema automatico. Quindi un metodo semplice e a costo zero è quello delle bottiglie rovesciate. Non richiede attrezzi complicati, solo una bottiglia d’acqua vuota, un po’ di pazienza e qualche accortezza. È uno di quei rimedi pratici che funzionano meglio di quanto si pensi.

Come funziona questo metodo

La tecnica si basa su un principio banale far uscire l’acqua lentamente dalla bottiglia per mantenere il terriccio umido. Si prende una bottiglia, si riempie, si chiude col tappo forato e la si capovolge nel vaso. Tutto qui. L’acqua scende a poco alla volta, in base ai fori e alla porosità del terreno. Non serve alcuna pompa, ne timer, ne elettricità. È rudimentale ma efficace.

Il punto cruciale sta nei fori: se sono troppo grandi l’acqua esce subito, se sono troppo piccoli non scende affatto. Una punta di forbici o un chiodo possono bastare. Meglio fare delle prove prima ma in genere due o tre fori sottili sul tappo vanno bene. Alcuni consigliano anche un piccolo foro sul fondo della bottiglia per evitare il sottovuoto che blocca il flusso.

Inserire la bottiglia nel terreno può sembrare facile ma va fatto con cura . Deve essere stabile, inclinata o dritta, ma affondata bene. Se si muove o cade l’acqua fuoriesce tutta in pochi minuti. Il consiglio è infilarla vicino al bordo interno del vaso, dove non disturba le radici. Meglio farlo quando il terriccio è già umido: in terra secca funziona peggio.

Quali bottiglie scegliere

Non tutte le bottiglie vanno bene. Quelle da mezzo al litro sono troppo piccole e si svuotano presto. Una da un litro e mezzo dura di più. Se si parte per un fine settimana può bastare. Per i viaggi più lunghi serve un sistema con più bottiglie o qualcosa di più sofisticato. Le bottiglie in vetro sono belle ma meno pratiche da forare. La plastica è più flessibile.

Questo metodo ha molti vantaggi: non costa nulla, si fa in casa e si possono usare materiali di recupero. Non richiede esperienza e può essere adattato a qualsiasi vaso. Inoltre l’acqua scende in modo molto lento riducendo gli sprechi. È un modo semplice per evitare che le piante secchino in periodi brevi di assenza, senza coinvolgere altre persone.

Ci sono però anche dei limiti: non si può controllare con precisione quanta acqua viene rilasciata. Dipende dalla temperatura, dal tipo di terra, dai fori e dalla pianta. Inoltre se il foro si ostruisce con terra o radici il sistema si blocca. Non è raro che il flusso si interrompa senza accorgersene e quando si torna la pianta è compromessa.

Quali sono i problemi di questo sistema

Il tempo può rappresentare un problema. Questo sistema è efficace per pochi giorni, tre al massimo quattro. Oltre, la bottiglia si svuota e la pianta resta senza acqua. Per periodi più lunghi, è meglio usare metodi diversi come irritatori a goccia, serbatoi più grandi o addirittura sistemi automatici con timer. Ma richiedono più spesa e installazione.

Un’alternativa più rudimentale ma utile è quella di più di usare più bottiglie per pianta. Se il vaso è grande, se ne posso infilare due o tre in punti diversi. In questo modo si allunga il tempo di autonomia. Un’altra possibilità è usare una tanica con tubi a caduta, ma è già un passo oltre. Le bottigliere rovesciate restano comunque il metodo più immediato.

Un accorgimento interessante usare l’acqua già decantata, cioè lasciata riposare qualche ora in modo da eliminare parte del cloro. Può sembrare eccessivo ma alcune piante più delicate, come felci o piante tropicali, gradiscono. Inoltre se si vuole aggiungere del concime liquido meglio farlo prima, mescolando bene nell’acqua prima di chiudere la bottiglia.

Una soluzione semplice ed efficace

Chi ha molte piante può trovare questo metodo un po’ laborioso . Ogni bottiglia va preparata e controllata, ma per pochi vasi va bene. È utile anche per chi dimentica spesso di annaffiare non solo in vacanza ma anche durante la settimana. Basta ricaricare le bottiglie una volta ogni tanto, un piccolo trucco che può semplificare la cura quotidiana.

Alcuni usano bottiglie colorate o le decorano per non rovinare l’estetica del vaso. Si può anche nascondere la bottiglia dietro la pianta, l’importante è che sia funzionale. Se si nota che l’acqua resta nella bottiglia per giorni, significa che qualcosa non va: o i fori sono troppo piccoli o il terreno troppo compatto. A volte basta smuovere un po’ il terriccio.

In conclusione, l’irrigazione con bottiglie rovesciate è un sistema semplice, economico e utile per chi ha poche esigenze e cerca un modo rapido per non lasciare le piante senza acqua. Non è perfetto ma fa il suo lavoro e a volte proprio le soluzioni più basilari si rivelano quelle più affidabili. Almeno per le piccole cose di ogni giorno.

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